venerdì 5 settembre 2008


Non ho più la mia piccolina, la mia piccola gattina nera è rimasta là sulle colline con la sua mamma e i suoi vecchi/nuovi padroni
Dire che non mi manca sarebbe una bugia, mi mancano già i suoi occhi luminosi il suo pelo morbido e i suoi giochi, ma so che là sta sicuramente meglio che qui, perché libera e non ci sono pericoli che ostacolino i suoi giochi, quindi ho capito che la decisione migliore era che vivesse in collina
È bello avere un piccolo animale domestico che oltre a qualche scherzo ti fa le coccole ed è un peccato non avere il posto perché possano esprimere la loro vivacità nel migliore dei modi
Così mi manca, ma è la scelta giusta lo so e mi chiedo come le persone possano abbandonare gli animali, che non ci una soluzione, un amico, una pensione?
Come si può essere così crudeli da lasciare per strada piccoli esserini che chiedono solo il nostro affetto e in cambio ce ne danno il doppio?
Mi domando perché prenderli se poi si debba abbandonarli a questo modo come se fossero spazzatura di cui ci si può liberare facilmente, e il senso di colpa non li divora poi per aver fatto del male a delle creature innocenti?
Non lo so, che si possa considerare umanità questa? Non credo, è solo l’ennesima voglia da soddisfare e svanito l’effetto novità ci si libera della zavorra, non fa una piega, ma che si possa definire persone questi esseri crudeli e senza cuore penso sia un’ignominia
Detto questo la mia gatta mi manca, ma sono contenta che si diverta a inseguire i cani

Non comprate animali se intendete abbandonarli, sono come dei figli senza la parola e date loro tantissimo affetto

Buona giornata a tutti!

venerdì 29 agosto 2008

Come al solito le ferie iniziano, passano e finiscono più velocemente di quello che ci si aspetta
Quest’anno è stato così sono andata al mare poi in Spagna e infine a Londra poi di nuovo al lavoro e di quei posti rimane sono il ricordo e la nostalgia
Il fatto è che stiamo lì ad aspettarle tutto l’anno le agognate ferie e quando arrivano sono già finite, si può?
Un attimo, il tempo di un respiro e di nuovo dietro la scrivania, sicuramente più riposati e con un po’ più voglia di fare che poco prima di partire quando si lavora e ci si muove quasi per inerzia, ma con un grande interrogativo in testa dopo essersi divertiti, aver visto bellissimi posti ed essersi riposati ci chiediamo perché? Perché non si può fare più spesso, non solo una volta l’anno, perché non si può godere di questi momenti diverse volte l’anno
Io me lo sto chiedendo, sarà perché ieri in questo momento ero su un aereo di ritorno dalla incantevole e incatenante Londra e sembra tutto così strano essere di nuovo in ufficio come se non fossi andata in vacanza, riprendere la solita routine come se non l’avessi mai mollata e mi faccio queste domande, sai che novità io sono una domanda continua
Ma devo dire che la differenza c’è, una certa dose di energia maggiore che mi permette di avere più voglia nell’immergermi nella routine che mi circonda
Insomma alla fine è stato tutto bellissimo, i posti, la gente, il cibo, il tempo meteorologico, tutto non prefetto ma bellissimo, perché alla fine bisogna capirlo che di perfetto non c’è nulla altrimenti sai che noia, ma di bello ci sono un bel po’ di cose, in tutte le vacanze c’è sempre qualche intoppo o inghippo, ma se si riesce a risolvere dopo al ritorno ci si può ridere sopra e ricordare ciò che ci ha divertito e che ci è piaciuto

Insomma avete occasione? Andate in vacanza spesso e volentieri, così sarete tutto l’anno energici e scattanti sul lavoro

Buona giornata a tutti!

venerdì 1 agosto 2008


Il Chew-in-Gum, questa complessa massa gommosa dagli svariati gusti, chi di noi non ne ha mangiati?
Li adoravo e li adoro, perché sono gustosi con quei sapori di Frutta così finti che sicuramente la plastica è più naturale, di tutti i colori e forme
Non mi sono documentata, ma so che, a parte la gomma che tutti sappiamo arriva dai famosi alberi della gomma, il boom delle Bubble Gum è stato alla fine della Seconda Guerra Mondiale quando gli americani lo portarono in giro per il mondo distribuendolo nei paesi afflitti dalla guerra insieme al cibo
Da lì in poi è stato un crescere di marche e gusti per bambini, colorati e al gusto di frutta, e per gli adulti più piccole e alla menta
Ma perché questo successo? I motivi sono semplici, prima di tutto i bambini si divertono a colorarsi la lingua, con i salutarissimi coloranti e sentire lo zucchero che si scioglie, in più tutti abbiamo amato fare i famosi palloni con la gomma, esistono persino delle gare, il pallone più grosso, quello a matrioska con più palloni dentro, quello dalla forma più strana e tantissima gente che partecipa a questi concorsi e si allena per primeggiare nella sua specialità
E qui abbiamo tirato in ballo anche gli adulti, ma noi persone comuni che non abbiamo un talento ballonistico perché amiamo questa gomma solo sapore e nulla sostanza?
Dicono che sia un anti-stress, un potente anti-stress, perché l’iniziale sapore dolce o fresco ci regala una bella sensazione e il continuo masticare ripetutamente aiuta a scaricare le tensione, un po’ come quei giochini morbidi che si schiacciano in mano, solo che spesso le mani le abbiamo impegnate nei nostri impegni quotidiani e quindi cosa c’è di più semplice che metterci una gomma in bocca e masticarla e darle le nostre frustrazioni? Non è nemmeno illegale perché non occupa le mani come una sigaretta quando si è in macchina quindi il codice della strada non la bandisce e ci permette di usarla
Non sapevo di questo suo potere, ma leggendo in internet l’ho scoperto e ripensandoci è vero, quando le mangio le mastico con forza, mi diverto a fare i palloni e sicuramente è più saporita che le unghie delle dita e meno imbarazzante con i capi che fare insensati disegnini

Mangiate con tranquillità le gomme sono rilassanti e salutari, esclusi i coloranti, e ritorniamo bambini facendo i palloni

Buona giornata a tutti!

venerdì 25 luglio 2008

Tutti citiamo frasi, libri, film e aneddoti, tutti lo facciamo, perché una buona citazione utilizzata al momento e al posto giusto rafforza la nostra opinione, la rende più convincente
Così inizia l’inevitabile caccia alle citazioni migliori e ci accalchiamo a vedere film o leggere libri ricchi di frasi profonde e piene di significato che potremo poi usare a nostro piacimento
Chi di noi non le ha mai usate? Io volevo citare delle frasi famose, ma ho deciso che forse valeva la pena scrivere sulle citazioni anziché usarle
Ma in fondo da cosa nasce questo fenomeno, non mi sono documentata perché non so se avrei trovato un riscontro, insomma da una qualche parte deve essere pur cominciato, qualcuno ha detto qualcosa di così interessante che improvvisamente ha iniziato a girare ed essere ripetuta da tutti, quindi se ora c’è la caccia alle citazioni, a quel tempo ci sarà stata la gara alla creazione di frasi celebri, così mi immagino un’orda di studiosi e intellettuali che passano le loro giornate a pensare a poche parole unite in modo sensato e d’effetto che li faranno passare alla storia
Una visione decisamente strana, in tutti i sensi, ma il mondo è pieno di queste frasi e credo sia capitato ogni tanto che qualcuno ci abbia pensato su riflettendoci a lungo sulla massima da dire
Ma poi perché noi ne siamo così schiavi? Non siamo forse in grado di fare un bel discorso senza citare qualcun altro? Ormai è gia stato detto tutto che copiamo e non inventiamo più?
Non lo so, ma nell’era moderna sembra quasi una moda, fare un uso sfrenato e smodato di massime altrui, un indizio forse dell’eccessiva insicurezza della generazione moderna o un indizio di una profonda cultura?
Perché per citare bisogna sapere e studiare, quindi chi cita fondamentalmente è un erudito che ha costruito il suo sapere e l’ha approfondito se è in grado di utilizzarlo no?
Quindi la domanda è una: citiamo perché siamo insicuri e scarsi ad inventiva o perché siamo colti e sappiamo ben sfruttare la nostra cultura?

Dico, citate, perché è divertente e a dispetto delle mie due tesi una buona citazione meraviglia gli interlocutori

Buona giornata a tutti!

venerdì 18 luglio 2008


Un consiglio per la lettura, Caffè con Panna un libro interessante, scorrevole con una piccola nota amara che rende più dolce il romanzo
Il libro parla di Cameron una ragazza che non riesce a mettere radici in nessun posto, la storia incomincia quando la giovane, che lavora come assistente di un anziano storico avido divoratore di panini alla mortadella, riceve una lettera della sua amica d’infanzia Sonia che la invita al suo matrimonio e le dice di averla recentemente sognata
L’anziano datore di lavoro di Cameron le lascia come eredità un regalo e una lettera in cui le chiede di esaudire il desiderio di Sonia e di consegnarle il pacchetto
La ragazza carica le sue poche cosa lasciandosi per sempre alle spalle la casa in cui aveva vissuto e lavorato per anni e parte attraverso gli Stati Uniti alla ricerca della sua amica accompagnata per tutto il tragitto da numerosi flash-back che ci fanno scoprire l’amicizia e le avventure delle due ragazze dal primo incontro fino alla repentina e definitiva separazione
Nel viaggio che Cameron compie si trova a scoprire se stessa a capire ciò che vuole e che voleva e con l’aiuto di un amore nuovo e ritrovato realizza finalmente il suo scopo raggiungendo l’agognata felicità
Dopo una vorticosa e faticosa caccia Cameron finalmente ritrova Sonia e nel riunirsi capiscono che ciò che le accomunava un tempo le unisce di nuovo rinsaldando la loro amicizia
Un libro, veloce che scorre pagina dopo pagina a tratti amaro, perché l’amicizia alle volte ci mette alla prova, a tratti crudele come la mamma di Sonia e a tratti dolce come Will e il papà di Sonia
Impossibile non voler bene sia a Sonia che a Cameron, una dolce e insicura cresciuta nell’umiliazione che paventa una facciata stoica e coraggiosa davanti agli altri, l’altra un maschiaccio che il padre ha cresciuto come tale, forte senza legami ma che in realtà e fragile come l’amica, entrambe hanno bisogno l’una dell’altra per sostenersi e solo con il tempo capiranno che questo è più importante di qualsiasi errore commesso e che la loro amicizia è la cosa più importante che hanno

Nel caso siate senza idee di lettura, questo lo consiglio è leggero, ma diverso dai soliti romanzi zuccherosi

Buona giornata a tutti!

venerdì 11 luglio 2008

Passioni e talenti, tutti abbiamo le prime, non necessariamente i secondi, affermazione ovvia, ma che a volte non viene presa in considerazione
Perché è vero tutti abbiamo un interesse, cose che ci tengono impegnati nel tempo libero, che ci piace vedere, fare, ascoltare, raccogliere, leggere, collezionare o disegnare, ma non tutti siamo bravi a farle, che peccato o che frustrazione dipende dal punto di vista, perché a ben pensarci è un piacere a metà fare una cosa, ma non riuscire a farla bene
Il talento è quella cosa in più, quella spiccata particolarità che ci distingue dalla media, la passione non basta mai, è fondamentale, ma non sufficiente perché c’è sempre chi ha talento e ci supera
Non voglio fare la disfattista, le passioni vanno coltivate e difese con unghie, denti e tutto quello che ci capita a tiro e non dobbiamo mai e ripeto mai lasciarci scoraggiare da chi ci dice di lasciare perdere, anche perché se ci manca il talento, probabilmente non faremo della nostra passione una professione, ma possiamo farne un hobby che ci distragga e ci dia piacere, godimento a metà? Sì l’ho detto, ma sempre meglio un mezzo godimento che vivere nella noia perché la mediocrità non ci soddisfa
Certo possedere un minimo di talento potrebbe inorgoglirci, ammirando i nostri risultati, ma a volte penso basti il divertimento in quello che facciamo a risollevarci l’animo a renderci schiavi della nostra passione, perché non necessariamente lo siamo, ma spesso ciò che ci piace ci prende pensieri e ci circonda perché non possiamo farne a meno, come il contentino contro la noia, sapendo che quando avremo un po’ di tempo libero potremo dedicarci a ciò che amiamo e diventa un circolo vizioso, la sensazione di benessere che ci danno quei momenti cerchiamo di riportarla nel corso di tutta la giornata con immagini o suoni che possano ricordarci il benefico effetto facendoci diventare dipendenti dalle cose che ci rendono rilassati

Se avete delle passioni, ma non i talenti, seguitele e rilassatevi senza riserbo nessuno vi vieta di farlo

Buona giornata a tutti!

venerdì 4 luglio 2008


Il cristallo con la sua trasparenza la sua luminosità attrae gli uomini, non solo il cristallo, smeraldi, rubini, diamanti e zaffiri, tutto ciò che luccica ed emette riflessi colorati attira l’uomo, solo che il primo è forse il meno costoso
Da bambina adoravo un lampadario pieno di pietre che aveva mia nonna, nelle giornate di sole stavo ore a guardare i giochi di luce che riproduceva sui muri, mi divertivo come non mai e sognavo a occhi aperti
Così mi domando (come al solito) quale sia la ragione di questo magnetismo, questo polo che attira gli sguardi, neanche fossimo gazze ladre, capisco che ci possa piacere la luce, i colori, la brillantezza, ma tutta questa ammirazione, questa meraviglia dipinta sul volto può derivare da così poco? Da una pietra colorata o trasparente, tagliata anche in modo ricercato e con maestria, ma rimane pur sempre un pezzo di materiale duro e freddo e cos’è quindi la sua magia?
Per quale motivo da secoli gli uomini combattono per ottenere i preziosi? O i pirati, che viaggiano ad ogni angolo del mondo pur di nascondere i loro tesori da predatori indiscreti e avidi?
Non dico che non mi piace averne, perché non ne sono immune, mi domandavo la provenienza, la ragione di tutto questo fascino, come se avere delle pietre preziose e luccicanti ci desse potere senza misura
Così sto seriamente pensando che forse abbiano un non so che di magico, che siano loro ad esercitare un potere su di noi, per renderci schiavi di cotanta bellezza
Non nego che abbinate nel modo giusto migliorino l’immagine delle persone rendendole più eleganti e affascinanti
Forse è tutto lì il loro segreto, le donne con i gioielli giusti vengono ammirate e riempite di complimenti, cosa che le rende contente e sicure di sé, quindi gli uomini che bramano alla conquista delle donne, regalano loro le pietre preziose per renderle felici, ottenere la loro attenzione e farle capitolare ai loro piedi

Un gioiello e forse il miglior amico della donna? O è l’asso nella manica dell’uomo che vuole conquistarla?

Buona giornata a tutti!

venerdì 27 giugno 2008

Brontolamento di stomaco, dicesi fame, quella sensazione per cui si sente gorgogliare sopra la pancia, si sente il vuoto e si ha un’irrefrenabile voglia di mettere del cibo sostanzioso sotto i denti
La fame è uno dei problemi che mette in ginocchio il terzo mondo, sembriamo non preoccuparcene, ma sappiamo bene cosa si prova quando i crampi ci affliggono e l’unica cosa che vorremmo è una bella bistecca o forse a noi manca la sensazione di debolezza dovuta alla prolungata mancanza di cibo? Sì, sicuramente questo noi non lo proviamo, ma già la fame che proviamo noi dovrebbe sensibilizzarci al problema e invece spesso non lo fa
Detto questo bisogna ricordare che esistono due tipi di fame, quella biologica e quella nervosa
La prima è la più normale e sana quella che ci procura la nostra forma di sostentamento, ed è quella che appunto ci fa venire i crampi, ci avverte che il nostro organismo è a corto di energie e ha bisogno di mangiare
La seconda è la fame mentale, quella dettata dalle voglie, dalla golosità, come se fosse la nostra testa a voler mangiare in effetti la fame biologica è a livello fisico e quella nervosa è a livello psicologico
Basta pensare, vedere o sentire il profumo di un determinato cibo che ce ne viene voglia e alla prima occasione approfittiamo per ingurgitarlo, mai pensato a tutte le volte che mangiamo un cioccolatino? Non è di sicuro una forma di sostentamento, troppo piccolo, ma soddisfacente al massimo, pura golosità, tentazione, una vera estasi delle papille gustative e appagante per il nostro inconscio
Sono spesso preda della seconda, sarà che non resisto ai dolci, che frequentemente mi viene voglia di spezzare la noia gustando un sapore zuccherato che mi dia una piccola gioia momentanea ed evitandomi la noia
Ma poi zucchero o sale dipende, perché se la fame biologica è quasi uguale per tutti, ovvero la bramosia di cibi sostanziosi che riempiano lo stomaco, la fame nervosa va a gusti c’è chi preferisce per golosità un bel panino acciughe e maionese e chi invece ama una bella merendina, dipende tutto da quello di cui siamo più golosi, lì scatta l’impulso mentale che fa partire la fame nervosa , magari vedendo un salatino non mi esalto io ma qualcun altro sì, poi mi esalto per un pasticcino e quel qualcuno no
La fame forse è la più grande forza che fa girare il mondo, non l’amore, non i soldi, ma la fame perché pensandoci il cibo da soddisfazione come l’amore, ma allo stesso tempo è in vendita e muove l’economia quindi la chiave del nostro pianeta è possedere cibo

Non dico più sciocchezze, sarà il caldo ma vista la mia considerazione se possedete del cibo consideratevi ricchi

Buona giornata a tutti!

venerdì 20 giugno 2008


The city of blinding lights, la famosissima, nel bene e nel male New York, tanto famosa che è quasi consumata, canzoni e film la citano
Perché ne parlo? Perché dovevo andarci con una mia amica, poi a causa problemi di lavoro non ci sono potuta andare e mi è dispiaciuto tantissimo
Così mi interrogavo sul potere magnetico di questa città che esercita fascino anche da lontano senza andarci, come se attirasse a sé la gente, un’enorme calamita piena di luci sfavillanti e meraviglie
Che siano i musei? La sua controversa natura cosmopolita? Il fatto che in mezzo ai giganti di vetro e acciaio ci sia uno spazio verde e respirabile noto come Central Park? Che siano le luci che abbagliano gli occhi impedendo di vedere le stelle e rendendoci schiavi di quella sua luminosità come se il cielo non fosse mai stato ammaliante?
Non lo so, domande che mi faccio da una settimana, ovvero da quando la mia amica è partita e io ho avuto la certezza che sarei rimasta a casa, domande, interrogativi che se ne stanno lì come a voler compensare il groppo in gola, la fitta per la mancata occasione
È come se avessi il Mal d’America senza esserci andata, fa questo effetto? È così pericoloso? Cosa succede quando si torna a casa e la voragine di sofferenza rimane? O forse ce l’ho perché non ci sono andata? Saperlo…
Mi sembra di essere sotto la pioggia e non avere l’ombrello e le domande mi cadono addosso, sapevo che avrei reagito così, l’avrei fatto anche se non fossi andata nel posto più squallido con un’amica, ma se poi ci mettiamo che è New York la mia reazione si moltiplica esponenzialmente perché so senza ombra di dubbio che mi sarebbe piaciuto, mi sarei divertita e il motivo lavorativo per cui sono rimasta a casa mi pesa come un sasso
Ma a parte la mia depressione post-viaggio altrui, mi chiedo perché tutti si accaniscono positivamente e negativamente contro questa città, perché non Oklahoma city? O New Orleans? Cos’ha di così magico che attira, rapisce e fa innamorare e non lascia più? Risposte che mi farò dare da chi ci è andato, anzi è questa l’unica cosa positiva sono contenta che la mia amica ci sia andata così ha avuto questa possibilità di vedere una delle città più famose al mondo e forse anche lei avrà lasciato un po’ di lei in mezzo ai palazzi luccicanti, alle strade gremite di persone e sul simbolo che più rappresenta la libertà degli immigrati del secolo scorso

Vi capitasse di andare a New York non rinunciate immagino valga la pena inventare una scusa per visitarla

Buona giornata a tutti!

venerdì 13 giugno 2008

Due post nello stesso giorno? No è che oggi sono stanca, no stanca è sbagliato sono stufa perchè è quella sensazione di irritazione mista a frustazione che ti posta all'esaperazione
e oggi sono anche esasperata
Perchè? Perchè sono stanca dis entirmi ripetere che sbaglio tutto, cosa devo o non devo fare, giudizi a non finire, ma non sono un burattino! O forse sì? Può darsi perchè mi lascio influenzare da quello che mi viene detto e questa situazione stufa stufa stufa!

Scusate il mio sfogo, ma se non lo tiravo fuori esplodevo, brutta cosa essere esasperati, frustrati e irritati!

Ribuona giornata a tutti!
Navigando nella rete si incappa spesso in cose strane, così oggi dopo essermi studiata gli animali più strani del mondo tra cui un capriolo unicorno e un Aye aye che è un animaletto simile ad un marziano spelacchiato con enormi e sproporzionate orecchie a punta sono finita in un link che cantava le lodi dei resort più lussuosi al mondo
Sono rimasta incantata?sotto shock? Meravigliata? Indignata? Forse tutte queste cose insieme, inizialmente ho guardato le foto e questi hotel che siano si trovano in posti a dir poco mozzafiato con viste e panorami senza ritegno e queste strutture sono degne di un marajà: piscine, stanze extra lusso, cibi raffinati personalizzati, inservienti di ogni tipo e uso a disposizione tutto il giorno
Bellissimi, sul serio non c’è che dire, ma che prezzi proibitivi! Così mi chiedevo, non sarebbe giusto se una volta l’anno questi posti facessero degli sconti, delle offerte speciali in modo che a noi comuni mortali sia concesso villeggiare in cotanta bellezza
Diciamocelo tutti noi ne avremmo bisogno ogni tanto di essere serviti e riveriti nella bambagia solo per qualche giorno, qualche giorno da re, penso che ne ritorneremmo rigenerati pronti a riprendere la noiosa routine lavorativa almeno fino alla prossima vacanza
Non so forse è un discorso senza senso, come molti dei miei, ma vedere quelle foto mi ha fatto venire una gran voglia di queste cose giusto una tantum, anche perché noi siamo sempre costretti ad ammirare questi luoghi in fotografia e trovo che una frase che ho letto ieri sera sia la metafora perfetta per far capire quello che intendo: …Gli ho detto: “Guardare la partita in televisione? È come mangiare un dolce in fotografia!”
Perché se ci pensate è vero le fotografie sono immagini bellissime di cose che si sono vissute e guardare quelle che vivranno altri è ingiusto, ma come la famosa partita e il famoso dolce, probabilmente vederla in tv toglie gran parte dell’emozione, così come un dolce in fotografia è senza sapore e profumo quindi senza tutto il godimento che ne consegue l’assaggio
Quindi possiamo ammirare questi posti incantevoli le loro immagini piene di colori che promettono emozioni, ma non è giusto che possiamo visitarli solo nei nostri sogni!

Se vi capita parlate dell’idea delle offerte speciali agli hotel lussuosi non si sa mai che la propongano

Buona giornata a tutti!

venerdì 6 giugno 2008


Le persone approfittano delle persone, frase senza senso? Forse, ma ho notato che è un’ insidacabile verità
Tutti dal bambino all’anziano appena hanno la possibilità se ne approfittano, io per prima non nego di farlo, non è cattiveria è puro spirito di sopravvivenza
Come in amore siamo sia prede sia cacciatori, nella dura giungla quotidiana siamo iena e siamo zebra, ce ne approfittiamo e veniamo usufruiti, si tratta solo di trovare che è più debole di noi o chi è più forte ed ecco che il gioco magicamente si capovolge
Il problema nasce dalla piccola sottigliezza che da chi ci da una falangina poi noi ne pretendiamo il polso e tutto il gomito e così viceversa da chi è più forte di noi
Allora io mi chiedo quando siamo iene siamo esageratamente cattivi o vogliamo rifarci di chi è iena con noi stessi? E quando siamo zebre siamo stupidi e senza nerbo o ci sentiamo semplicemente in colpa per quando siamo iene?
Voglio dire, ma poi cosa c’è di sbagliato? Infondo è solo un lungo ciclo che gira, noi usiamo i deboli che a loro volta hanno degli altri sotto di loro, penso sia normale forse è solo un aiutarsi a vicenda, del tipo io faccio questo che so fare per te, e te fai quello che sai fare per quell’altro, una sorta di collaborazione a catena
Non so perché cerco di vedere positività in una cosa che sa di meschino, ma perché penso che non sia fatto con malvagità, ma solo come ho detto per sopravvivenza non per fare del male ma solo per un sano egoismo, sapendo in un altrettanto sano altruismo che se ci sarà l’occasione ricambieremo il favore ottenuto
Forse la cosa che ci da più fastidio è che non è così matematica come l’ho descritta e alle volte siamo infastiditi quando questa situazione ci crea dei problemi o qualche svantaggio anche perché a livello momentaneo non sappiamo se la persona approfittatrice ci sarà riconoscente e ricambierà

Se vi chiedono dei favori sappiate che prima o poi li chiederete a qualcun altro quindi non infastiditevi

Buona giornata a tutti!

venerdì 23 maggio 2008

Che senso aveva quello che stavo facendo? Nessuno, nessun significato, nessuna utilità, nessuno scopo, solo la mera soddisfazione di un capriccio che improvvisamente mi sovrastava e non riuscivo a contrastare
A che pro soffrire così?Far soffrire altri?Perchè continuare? Sentirmi lacerata in ogni parte incessantemente, come un martello che non cessa mai il suo lavoro bum bum bum costante, moto perpetuo
Sapevo da dove ero partita, ma non dove volevo arrivare, ad un certo punto tutto mi era sfuggito di mano e avevo perso il controllo, non capivo più chi ero e cosa volevo, perseguivo il mio obiettivo senza capirne il motivo, senza sapere cosa m’importava realmente, forse volevo solo avere la supremazia? Eppure sapevo che non era così, che c’era una parte di me che era realmente attaccata, dipendente che non poteva e non voleva staccarsi
Ma poi supremazia su cosa? Non poteva essere così le parti che sentivo lacerarsi ogni giorno non potevano essere solo voglia di primeggiare, c’era di più ne ero consapevole
Ma sapevo anche che non era ciò che realmente volevo, c’era la parte che ne aveva disperatamente bisogno e la parte che sapeva qual era la scelta giusta, la scelta migliore per me quella inconsapevolmente avevo già fatto e che non era razionale tutt’altro, il mio inconscio sempre criptico sapeva meglio di me cosa desideravo realmente e mi spingeva con ogni mezzo in quella direzione, non potevo ignorarlo, ma non potevo nemmeno ignorare quella vocina che si aggrappava al suo “disperato bisogno”, era divisa in due non solo perché soffrivo, ma perché avevo due lati che tendevano a versi opposti e che la mia mente cercava di conciliare come i poli uguali di due calamite non possono coesistere, ma io le forzavo dovevano coesistere con la buona volontà si ottiene tutto
Solo ora ho capito che non poteva essere così, che dovevo ridimensionare il tutto, un po’ alla volta ci sono riuscita, che il mio inconscio aveva ragione fin da subito, lui sa sempre quello che voglio è innegabile se solo lo comunicasse più chiaramente, la vocina parla ancora e io l’ascolto, ma anche lei ha capito

Non so dove volevo arrivare scrivendo fantasiosamente, mi sono uscite le parole senza pensarci e rileggendolo si nota

Buona giornata a tutti!

venerdì 16 maggio 2008


Una sorta di avvilimento mi pervade, non ne faccio mai una buona, mai, cos’ho di sbagliato? Cos’è che mi rende così evasiva, distratta, confusionaria? Non c’è via di scampo, non riesco ad uscire dalla mia mente perennemente altrove a dove dovrebbe essere
Così per far andare via l’abbattimento ho deciso di cambiare strategia, invece del solito vagare riflessivo per i meandri dei miei pensieri traendo conclusioni, immaginando o semplicemente lasciando che essi corrano liberi, ho deciso di perdermi, perdermi nella nero della notte, nella sua profondità e nella viscosità delle pece che calda mi avvolge, di due occhi
Due occhi che non voglio incontrare o forse non devo, ma che cerco, li trovo e mi ci perdo, lo stomaco si chiude e la pece liquida e morbida mi abbraccia, mi scalda, annego
Ma riaffioro, si sa la ragione domina sugli istinti, o meglio di solito riaffioro, oggi no, oggi ho deciso di annegarci dentro dimenticando il mio animo affranto, come un alcolizzato che affoga tutto bevendo, io affogo tutto in due occhi dolci che sorridono e che non mi chiedono nulla se non lasciare che mi osservino
Li lascio scrutare, lascio che cerchino di carpire i miei segreti, che mi cerchino come io cerco loro, non voglio che si stacchino da me, ma lo fanno, immancabilmente lo fanno; che coraggio che osano! Io non sarei mai riuscita ad abbandonarli, riaffiorare sì, ma abbandonarli no, mi legano, sono ipnotizzata, o forse no, forse voglio solo credere di esserlo, perché se così fosse potrei spiegare il mio comportamento irrazionale e istintivo

Mi sono lasciata sopraffare dalle emozioni le ho lasciate libere, non è mia abitudine, ma ne avevo bisogno

Buona giornata a tutti!

venerdì 9 maggio 2008

Pensavo a Ophelia, l’amore di Amleto, sì perché lei poverina si è lasciata abbindolare da questo bel principe, o diciamo che si è illusa da sola, finendo per impazzire
La considero più fortunata della piccola Desdemona vittima di un folle equivoco e di una gelosia oltre ogni limite, perché pensandoci Ophelia non è stata una vittima, ma artefice della sua sofferenza, quando si accorse di quello che era per Amleto invece di reagire dimostrando di essere una donna forte che nonostante la ferita lacerante nei suoi sentimenti era in grado di proseguire la sua esistenza a testa alta, si è lasciata andare nell’oblio come se il suo essere non fosse nulla e tutto girasse intorno al suo amato
La povera Desdemona invece non ha colpa perché Othello non aveva alcuna intenzione di crederle, quindi anche qui mi chiedo siamo davanti ad un amore che viene accecato dalla gelosia o semplicemente il subdolo moro di Venezia era il solito uomo ferito nell’orgoglio che credendo la moglie nelle braccia di un altro si è avvilito nel suo machismo sentendosi umiliato ed ha architettato la vendetta non perché soffriva per il perduto amore, ma perché la sua dignità e immagine ne uscisse salva, pulita e rinforzata? Quindi non importa l’innocenza di Desdemona quello che importa è che probabilmente non era una storia d’amore, ma solo di apparenza e se è leggermente diversa da quella di Ophelia e Amleto nella forma non lo è nella sostanza
Ho sempre preferito le commedie alle tragedie, ma la situazione rimane la stessa, pensiamo ad Hero che viene calunniata e ridotta in fin di vita dal quasi marito Claudio, che poi scopre essere tutto un tranello e ritrovata l’amata ancora in vita la sposa
Il finale è lieto in questo caso, ma ci troviamo di fronte ad un'altra storia simile a quelle sopra, l’amore puro e vero viene messo in discussione, non appena si crede, ripeto si crede non si prova, che lei non sia questa creatura così pura e innocente che si credeva
Non parliamo di Caterina che il suo carattere forte e indomito, forse l’unica donna intelligente, in grado di esprimere un’opinione viene messa a tacere da un uomo che sicuramente più che tirare fuori la sua femminilità ha messo a tacere una donna con una buona dialettica e capace di tenere testa agli uomini
Ma insomma cos’aveva quest’autore contro i personaggi femminili per ridurli sempre alle dipendenze di un uomo?

Ricordate, se mai scriverete un’opera letteraria, che i personaggi femminili possono essere interessanti, intelligenti esattamente quanto quelli maschili

Buona giornata a tutti!

venerdì 2 maggio 2008


L'immagine di oggi è più che un semplice accompagnamento, non la solita foto che sta a riassumere quello che c'è scritto

L'immagine serve a descrivere come mi sento in questo periodo, sì ok a parte la voglia di dolci che quella non manca mai e di cioccolata in particolare, che a dir la verità di solito non è ai primi posti delle mie voglie golose, fondente o al latte che sia

Il problema è che mi sento esattamente come se fossi un pezzo di cioccolata, non so come descriverlo, ma è il paragone migliore che mi è venuto, mi sento una di quelle cose buone e utili che puoi usare ogni tanto, ma che nello specifico non usi tutti i giorni

Forse il mio stato d'animo è dovuto al fatto che la cioccolata produce endorfine, favorisce l'allegria e io in questo momento ne avrei bisogno non tanto perchè mi senta depressa, ma perchè sono venuta a conoscenza di un fatto strano, non strano in senso generico, ma strano per me; la persona che ritenevo più innamorata di questo pianeta si è rivelata una finzione a livelli utopici

Voglio dire, lo so che i film sono finti e che tutto quel romanticismo non esiste, ma pensavo che questa persona avesse trovato l'amore vero, lottato per averlo e tenerlo, ma poi scopro che è una bugia, un'apparenza; sì ecco apparenza è il termine corretto perchè sembra una facciata, una cosa da far credere agli altri

Così ecco la soluzione, la cioccolata è la mia endorfina contro la delusione causata da questo cinismo


Se vi raccontano dei sentimenti, indagate non credete mai di primo acchito, come opere d'arte, sono dei falsi


Buona giornata a tutti!

venerdì 25 aprile 2008

Una mia amica mi ha raccontato i suoi incubi ricorrenti e ho ripensato ai miei, so che è un argomento che ritorna spesso, ma amo parlarne perché penso che nei sogni , o incubi che siano la mente cerchi un scappatoia per parlarci
Mi sono così ritrovata ad analizzare l’incubo della mia amica che vede un sanguinario assassino uccidere prima le sue sorelle e per ultima lei, pensando che forse è solo una paura non manifestata che una qualsiasi cosa la possa allontanare da loro, anche solo un trasloco, o forse più probabile un eventuale uomo
In fondo è provato che i messaggi che l’inconscio ci manda vengono inviati tramite immagini forti e che spesso il loro significato è molto meno passionale, sì perché di passione si tratta sia che sia incubo o sogno perché come ho detto vengono proposti episodi esagerati spesso, quasi da film
Di solito mi capita spesso di sognare i serpenti è uno dei più ricorrenti, gli altri li ho già citati diverse volte, ma in questo periodo i serpenti sono più frequenti e io nel sogno ne ho sempre un folle terrore, non che io sia un’amante di questi animali, ma in un certo senso mi affascinano, nei miei sogni invece sono sempre così spaventata da loro, che manco a dirlo sono nelle situazioni più differenti, non mi muovo, non reagisco, non so mai cosa fare e resto lì impietrita alle volte mi attaccano, non sempre, ma non mi feriscono mai e non capisco il significato di questo incubo
Così ho pensato che sia un interessante argomento di studio, insomma perché la nostra mente cerca di dirci delle cose tramite i sogni? E che significato hanno le immagini le cose proposte? Perché noi non siamo sicuri di riuscire ad interpretarli nel modo corretto, ma sono certa che un significato ce l’hanno, che siamo ben più profondi di un insieme di immagini confuse mollate dal cervello alla rinfusa solo perché stiamo dormendo e non lo utilizziamo razionalmente, che in qualche modo il cosiddetto buon senso è una parte del cervello, ciò che più ci rende deboli viene fuori solo quando abbassiamo le difese per non renderci vulnerabili di fronte alle persone
Un tantino di chiarezza in più nei sogni non guasterebbe e ci permetterebbe di risolvere tutto ciò che ci spaventa rendendoci più forti verso tutto ciò che ci circonda

Quando sognate tenete tutto a mente rifletteteci e decidere se giocare al lotto o andare da uno psicologo

Buona giornata a tutti!

venerdì 18 aprile 2008


Una settimana è passata, ma l’apatia permane, anzi forse è persino più persistente, un velo visibile agli altri perché non faccio più nulla per nasconderla
Ma voglio rassicurarvi, non è l’argomento del giorno, oggi voglio parlare di fumetti, sì esattamente quelle figure disegnate che parlano tramite le vignette
Io ne sono un’accanita lettrice e li adoro, ma spesso mi stupisco di chi giudica infantili gli adulti che li leggono
Non mi sono documentata sulla nascita di questo passatempo, questa volta perché non è della sua storia che voglio parlare
Mi capita, di leggere alcune lettere scritte da chi come me ne è appassionato, che viene definito infantile e immaturo per questo sano divertimento; allora io non voglio dire che chi li legge sia la persona più saggia del mondo, e mi tiro in causa per prima, ma non reputo i fumetti una cosa dedicata esclusivamente ai bambini
Primo motivo, i disegni, per chi come me non sa disegnare, ma anche per chi è un’artista, apprezzare i disegni dei fumetti è il minimo, perché sono precisi, ben fatti, colorati nel modo migliore, insomma un’opera d’arte a tutti gli effetti
Secondo motivo, le storie, non sono storielle, tutt’altro, sono ben congegnate, fantasiose, piene di colpi di scena degni dei film più avventurosi, spesso e volentieri fanno ridere e la comicità si sa quanto sia importante, in più dentro hanno sempre una morale, che serve sia ai bambini che agli adulti, perché spesso buona parte degli adulti hanno comportamenti infantili e capricciosi, che leggano fumetti o meno, non sono mai scontate, hanno sempre soggetti originali e sorprendenti
Diciamola tutta, insomma io li difendo a spada tratta, l’ho sempre fatto e non mi hanno mai presa in giro per la mia passione, né mi sono sentita definita immatura per questo, non che non lo sia, ma sicuramente il metro di giudizio non deve essere dettato da un divertimento che tutto sommato è sano, avvincente, non costa una cifra immensa, unisce le persone senza inutili litigi
Poi pensando a chi li crea capisco la montagna di lavoro che c’è dietro, a quanto sia difficile a volte essere creativi e trovare l’idea o l’ispirazione giusta, lavorare costantemente insieme a diverse persone perché c’è chi disegna e chi inventa la storia, proporre l’idea al capo o chi ne fa le veci, sapendo che non è detto che sia promossa e messa sul magazine, non penso sia un lavoro facile perché i cali di creatività capitano a tutti e in un mestiere di questo tipo è un bel guaio non essere fantasiosi

Se vi piacciono i fumetti, leggeteli senza paranoie, fate una linguaccia a chi si fa scherno di voi

Buona giornata a tutti!

venerdì 11 aprile 2008

Lo ammetto, oggi non ho una granché voglia di scrivere, non sapevo di cosa parlare e sono un po’ apatica, nel senso che non ho voglia di fare nulla, ma nulla eh!
Sono pigra, irrimediabilmente, pigra se solo mollo la presa un attimo, cado nella mia ruota di criceto che è mangiare, dormire, pensare (che detto tra noi è già fin troppo faticoso), penso di sentire la primavera, e così mi trascino avanti indietro con lo sguardo fisso nel vuoto leggermente catatonico e vagante per chissà quale dimensione parallela; le giornate scandite solo dai pasti, con l’acquolina in bocca al pensiero di quello che mangerò e la sensazione di rilassamento muscolare all’idea di infilarmi il pigiama
La mente se ne sta vuota, con le farfalle che ci girano dentro senza i soliti vortici di pensieri e confusioni, rilassante direte voi, deprimente rispondo io, per me che sono abituata ad avere sempre la testa occupata
Ho sempre sentito la primavera in ritardo e solo in poche sporadiche giornate e per fortuna penso! Perché se dovessi stare così per tutta la stagione le mie già ben note paranoie mi porterebbero alla schizofrenia, sempre che io già non lo sia, insomma perché tutto questo vuoto mentale? Questo vagare di qui e di là? Mi chiedo se non sia un modo escogitato dalla Natura per favorire l’innamoramento, nel senso che magari ce ne stiamo qui tutto il tempo presi dalla frenesia del lavoro, amici e via dicendo poi all’improvviso ci calmiamo e siamo come in stand-by in attesa di una scossa che è più facile ricevere considerato che gli impegni ora ci fanno un baffo, ci scorrono sopra e li svolgiamo come automi, senza lasciarci coinvolgere e senza lasciare che impegnino i nostri pensieri, così con la testa libera, esageratamente libera, siamo recettivi al più impercettibile feromone stimolante che vaga nell’aria, il primo odore che ci piace lo percepiamo subito, perché il turbine è fermo ed è fermo perché la Natura lo blocca in modo che noi possiamo trovare chi ci piace ed è tutto sommato un metodo intelligente perché ferma tutto ciò che ci distrae, ma ci permette di continuare con il nostro lavoro la nostra vita sociale, rendendoci però più attenti, una sorta di radar che forse durante il resto dell’anno non possediamo
Da questa prospettiva la mia apatia, mi sta meno antipatica, in fondo la Natura fa i suoi interessi

Se vi sentite così,i vostri ormoni sono in fermento perché lo vuole Madre Natura, odorate gli incontri

Buona giornata a tutti!

venerdì 4 aprile 2008



Ho letto su di un settimanale la creazione del Global Seed Vault, ovvero di una banca delle sementi agricole provenienti da tutto il mondo
L’argomento mi interessava e mi sono documentata, ora so che uno dei miei lettori, che per la precisione mi ha invitata fuori a pranzo la settimana scorsa, si metterà a ridere perché su questo mio procedimento di documentazione mi ha presa in giro; tornando all’argomento ho trovato interessanti informazioni sulla rete
Questa “banca” si trova vicino alla città Norvegese di Longyearbyen sull’isola di Spitsbergen nell’arcipelago delle Svalbard, il progetto è stato totalmente finanziato dal governo norvegese, mentre il Global Crop Diversity è stato decisivo nella pianificazione del deposito e organizza le spedizioni dei semi, inoltre provvede alle spese stesse delle struttura, mentre la Norvegia alle spese di manutenzione, e alla posa della prima pietra hanno assistito le più alte cariche di Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca e Islanda
I semi conservati hanno uno speciale imballaggio che permette di escludere l’umidità, in più l’isola in cui è situato il Global Seed Vault è stata ritenuta idonea perché non ha attività tettonica e il suo permafrost permetterebbe, in caso il deposito non funzionasse, che la temperatura dei semi, circa -20°C – 30°C, rimanga bassa per un bel po’ di tempo, e se non bastasse, avendolo costruito 130 metri sopra il livello del mare eviterà in caso di scioglimento dei ghiacci che finisca sommerso
Nel deposito possono essere conservati 4.500.000 semi e questo servirebbe a preservare la base dell’agricoltura per millenni in caso di catastrofi climatiche o nucleari, in modo che chi si troverà a dover ricominciare da zero abbia la possibilità di alimentarsi e non abbia carenze nutritive dovute alla mancanza di animali, grazie a tutte le diverse proprietà dei semi
Penso che sia un’ottima idea quella che ha avuto la Norvegia e che forse si dovrebbe fare lo stesso con gli embrioni degli animali, perché la situazione del nostro pianeta è quasi catastrofica e sembra importare a ben pochi, quindi se a causa dell’inquinamento dovessimo trovarci senza risorse avremo i nostri depositi a salvare l’umanità, e i movimenti dell’universo non si possono prevedere quindi per quanto certi film siano tragici, non si sa mai cosa potrebbe cadere sulla terra causando scompensi climatici impensabili e queste raccolte sarebbero un enorme aiuto per far ripartire il pianeta
Quindi per quanto ci abbiano assicurati, bisogna mettere in pratica delle piccole regole quotidianamente e non fregarsene dell’inquinamento

Buona giornata a tutti!

venerdì 28 marzo 2008

Dubbio…ragionevole dubbio, forse no, ma sono indecisa, come al solito verrebbe da dire immagino
La mia indecisione? Il giorno o la notte? Domanda inutile? Sì può darsi, ma quando mi capitano quei momenti in cui ho lavori che richiedono poca concentrazione, rifletto e questa volta mi sono chiesta chi dei due sia meglio; in fondo analizzare pro e contro è una delle attività che preferisco
A volte penso di essere un’amante del giorno, ma poi i rendo conto di quanto sia affascinante la notte
Pensateci, il giorno con la sua luminosità, i suoi colori intensi e la luce del sole che ci da energia quando i suoi raggi cadono sulla nostra pelle ci danno una sensazione bellissima e avete mai visto i riflessi del mare al mattino? Indescrivibili
Senza contare che è durante le ore diurne che interagiamo con le persone, mangiamo, una delle attività più belle e coltiviamo i nostri interessi, poi non è obbligatorio fare tutto questo in questa fase, ma è il nostro ritmo biologico che ci regola
Così quando penso ai rumori, ai colori e ai gusti del giorno penso di aver deciso quello che preferisco, ma poi penso al silenzio carico di bisbigli, alla sensazione delle dita che tastano senza vedere, del buio notturno e sono indecisa
La notte con la sua luna e le sue stelle capaci di rapire milioni di occhi e farli perdutamente innamorare, la sicurezza in noi stessi che il buio ci da, perché diciamocelo il buio affina i difetti e esalta i pregi, facendoci sentire più affascinanti e magnetici
Poi bisogna ammettere che la notte ha una dose di pericolosità in più e non sto a spiegarlo la storia ne è piena di mostri e altro che si muovono con il calar del sole, il che la rende più temuta, ma forse più attraente, e il giorno? Che è il momento in cui siamo costretti a lavorare? Anche lui ha il suo difetto, la notte ci rende liberi, liberi dagli impegni, ma schiavi del pericolo
Non è obbligatorio scegliere a questo punto, probabilmente siamo fatti per apprezzare virtù e difetti di entrambe le parti e questo penso sia il potere del giorno e della notte farsi disprezzare e allo stesso tempo farsi amare alla follia

La scelta è vostra ma ricordate che come in tutte le cose non c’è mai rosa senza spina

Buona giornata a tutti!

venerdì 21 marzo 2008


“Oh Musica Aria Divina, come possono le budella di un Vitello rubare l’anima all’uomo?”

Sì, questo è l’effetto che ha la Musica sulle persone, io poi parlo per esperienza, soprattutto perché stamattina dopo l’ennesima notte piena di sogni agitati, sentendo per radio una delle mie canzoni preferite mi sono sentita subito più rilassata e così ho deciso di parlare di questo

Stanotte il mio sonno è stato tormentato, ebbene sì di nuovo l’acqua, io lo so ormai che rappresenta le mie paure, sì perché sebbene nella realtà io ami con tutta me stessa l’acqua so che in sogno rappresenta l’ignoto, perché anche se pulita non lascia mai intravedere il fondo, in più la sua forza è sempre imprevedibile e incontrollabile, quindi nei periodi in cui sono spaventata, per un determinato motivo io sogno l’acqua in tutte le sue forme
Non ha importanza che il sogno sia piacevole, come effettivamente questa volta è stato, ma come è già capitato c’è l’acqua, nello specifico stanotte un lago che dovevo attraversare in barca per raggiungere una bellissima villa al centro in cui avrei dormito con le mie amiche, poi il soggiorno è stato bello e sono anche tornata indietro, però…però c’era questo specchio d’acqua su cui navigare e nel quale io guardavo cercando di scorgere il fondo cosa che mi era impossibile

Così mi sono svegliata stamattina, addolcita dal contorno del sogno, ma lievemente agitata per la presenza del tanto citato elemento e sono partita pensierosa per andare al lavoro e la radio stava appunto trasmettendo un canzone che mi piace tantissimo

E ritorniamo all’argomento iniziale, in quel momento sono riuscita a distogliere i miei travagliati pensieri dal sogno che mi stava ancora ronzando in testa e mi sono goduta le dolci note fino in fondo e questo ha innescato una riflessione, il potere assoluto e indissolubile della Musica

Sì perché ci avete mai pensato? Quante volte vi siete messi ad ascoltare il vostro CD preferito perché depressi, piangendo e dopo esservi sentiti meglio perché avevate tirato fuori tutto quello che vi deprimeva? Oppure quando in discoteca vi mettevate a ballare spavaldi perché un ritmo ben preciso vi dava sicurezza? O in macchina il sottofondo giusto vi faceva guidare senza peso?
Poi senza inoltrarmi nello storico, ma la musica è sempre stata insita nell’indole dell’uomo, forse una volta aveva uno scopo ben preciso, propiziatorio o celebrativo, ma con il passare dei millenni ci si è resi conto che non c’è nulla che sia piacevole a tale livello, che unisca le persone senza distinzione di razza e che raggruppi in un’unica parola milioni di emozioni

La Musica è una delle invenzioni più geniali che possediamo capace di sciogliere fortemente gli animi come pochi

Buona giornata a tutti!

venerdì 14 marzo 2008

Di nuovo un lamento, sì perché lo so che periodicamente lo faccio, li ho riletti , ma non posso farci nulla, così spendo queste due righe , perché sono talmente depressa che non ho voglia di essere prolissa, a lamentarmi
Sarà il sole e le belle giornate che ci sono, ma la vocina dentro di me, che sembrava essersi sopita in questi ultimi mesi, si è fatta più forte e così di nuovo ho voglia di uscire di passare i miei pomeriggi all’aperto e non al chiuso, ma non posso, lo sapete ormai
Ricordo la mia giornata tipo autunnale, e quella primaverile non sarebbe tanto diversa, solo qualche attività all’aperto in più, tipo una passeggiata o un po’ di shopping, il fatto è che ne avrei tanta voglia, invece corriamo sempre e non abbiamo mai il tempo per queste cose perché come spesso ho già detto si accumula tutto in quel minimo di tempo libero che abbiamo
Divento noiosa, a volte quasi non mi sopporto, ma ci sono momenti in cui è più forte di me, poi ho notato che era da parecchio che non scrivevo un pezzo lagnoso, posso concedermelo ogni tanto no?
Sarà perché le ferie me le sogno o sarà perché in questi giorni oltre al caldo e al sole ho tante cose in testa e quindi stavo per esplodere e ho tirato fuori i lamenti perché il resto lo tenevo volentieri, si sa no com’è?Ogni tanto si ha bisogno di svuotare la mente e non avendo nessuno con cui parlarne (ometto i commenti di chi ha avuto la “fortuna” di sentire i miei lamenti) li scrivo e li rendo pubblici, ma non lo faccio per cattiveria sia chiaro, però è bellissimo rileggere queste cose, ho riguardato i vecchi scritti e mi sono fatta diverse risate perché mi rendo conto di quanto ci creda nelle cose che dico potrei vendere le mie idee in giro, farei tanti soldi, ma soprattutto dopo mesi mi mando a quel paese da sola per come scrivo ed è una cosa unica, purtroppo devo dare ragione a chi mi da torto, cioè non che quello che penso sia sbagliato, ma che sono ripetitiva e monodiscorso questo è maledettamente vero, ma ripeto è la vocina che parla io non vorrei, io sono una che ama il lavoro e farebbe tanti straordinari (sì sì come no) Sto decisamente delirando saranno le pesche al liquore che ho mangiato

Basta non mi lamento più per il momento mi sono annoiata da sola rileggendo quello che ho scritto

Buona giornata a tutti!

venerdì 7 marzo 2008



Domani è l’8 Marzo, la giornata internazionale della Donna, ho cercato su internet approfondimenti sulla sua nascita che in parte già conoscevo e questo è quello che ho trovato
La giornata internazionale della Donna nascerebbe nel 1910 ad opera di Clara Zetkin che nel corso di un congresso nella Folkets Hus di Copenaghen l’avrebbe istituita
Le femministe italiane Irene Giacobbe, Tilde Capomazza e Marisa Ombra ritengono tuttavia che non ci sia nessuna prova che avvalori questa ipotesi
Nel secondo dopoguerra italiano l’Unione Donne Italiane rilanciò la festa della donna associando l’8 Marzo al suo tipico simbolo: la mimosa
In Italia è molto conosciuta la storia della fabbrica Cotton a New York, la leggenda narra, perché di leggenda pare si tratti, che diversi giorni prima dell’8 Marzo del 1908 le operaie iniziarono uno sciopero per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare, poi l’8 Marzo Mr. Johnson proprietario della fabbrica bloccò tutte le vie d’uscita e appiccò il fuoco, bruciando vive tutte le 129 operaie che erano all’interno dell’edificio
La versione storica accreditata avviene sì a New York ma il 25 Marzo del 1911 nella Triangle Shirtwaist Company e dalle cronache gli operai non erano in sciopero, ma erano stati protagonisti di un’ingente mobilitazione il 22 Novembre del 1909, ben due anni prima!
I proprietari erano Max Blanck e Isaac Harris e da quello che risulta l’incendio non fu affatto doloso, le precarie condizioni lavorative non fecero che peggiorare la situazione dell’incendio, le vittime furono 140 e non solo donne, anche se il tipo di fabbrica impiegava per la maggior parte operaie, proprietari vennero prosciolti nella causa penale, ma persero la causa civile, forse perché un ambiente di lavoro più sicuro avrebbe evitato una tragedia di tali proporzioni
Non esistono prove di un incendio doloso in una fabbrica dove 129 operaie erano in sciopero e questo è il motivo per cui viene raccontata come leggenda
Conoscevo questa storia e infatti come dice il pezzo che ho riportato, è una storia molto famosa in Italia, ma non sapevo che fosse una leggenda deformata nel corso della storia e ho trovato molto interessante scoprire tutte le versioni della nascita di questa festa
Leggendo tutto il materiale raccolto ho riflettuto sulle traversie che le donne hanno passato nel corso dei secoli e non riesco a capacitarmi del perché la donna sia sempre stata una figura sottomessa e soggetta a inutili umiliazioni, capisco che la religione ci abbia fin da subito inquadrate come essere peccaminosi e tentatori (vedi Eva e la sua Mela), però tutto questo astio nei nostri confronti non lo trovo accettabile, in fondo come si dice spesso dietro ad un grande uomo c’è una grande donna e molti sono gli esempi nella storia, di donne talmente intelligenti da influenzare le importanti decisioni dei loro uomini
Voglio dire dove sta scritto che gli uomini fanno meglio delle donne? Non voglio passare per femminista, perché non lo sono in nessun modo, anzi se li avessero tenuti quei reggiseni invece di bruciarli io oggi forse non sarei costretta a lavorare, ma potrei dedicarmi ai fornelli oppure essere libera di scegliere, cosa che forse a causa delle femministe che hanno voluto parità di diritti ci è negata; chiarito questo, ritorno a quello che intendevo ovvero che non mi sembra etico il comportamento che spesso sul lavoro o in diversi ambiti sociali hanno gli uomini nei confronti delle donne e che forse collaborando le cose potrebbero seriamente migliorare, anche se la vedo una prospettiva molto lontana
Ho analizzato tutte le conquiste che piano piano abbiamo conquistato come le leggi sul divorzio, l’aborto e i congedi parentali, quest’ultimi li ritengo ancora insufficienti perché i bambini hanno bisogno della madre per crescere e cinque miserissimi mesi che ci vengono dati sono ben poco e noto che la strada verso tutto quello che è democrazia e libertà di scelta è ancora lunga e gli obiettivi raggiunti una piccolissima parte
Sto andando fuori tema e quindi per riparlare di ciò che sono le donne, penso che sia difficile da spiegare perché essere donna è tutto un universo strano a volte pieno di inutili paranoie è da ammettere, ma anche una sensibilità verso il prossimo, verso ciò che è astratto più che ciò che è pratico che è inimitabile la mole di lavoro che ricopre una donna lavoratrice è pesante sulle sue spalle, ma siamo cresciute da mamme, nonne, zie in modo da poter affrontare tutta questa responsabilità che ci viene data, perché da sempre la famiglia per quanto si dica, è retta dalle donne delle diverse generazioni che senza rendersene conto hanno in mano il mondo, è come in un teatro, gli uomini sono gli attori protagonisti della scena, le donne sono tutto il resto, tecnici delle luci,del suono, sceneggiatori e orchestra senza il cui lavoro il talento degli attori sarebbe vano e gli uomini lo sanno per questo a volte ci temono; So che spesso siamo competitive con le amiche, le sorelle, le mamme e le figlie, ma non è per una esagerata voglia di emergere come può sembrare, ma solo perché il mondo, la società e la storia e i fatti lo dimostrano, ci hanno sempre chiesto di dimostrare chi eravamo e ci hanno costretto a lottare per ottenere ogni cosa che vogliamo
Se incontrate delle donne, rivolgetevi a loro con rispetto e non umiliatele potrebbero avere più potere di voi

Buona giornata a tutti!

venerdì 29 febbraio 2008

Navigando su internet in cerca di informazioni su di un libro che mi è piaciuto tantissimo, soprattutto per sapere se l’autrice fosse in procinto di pubblicare un nuovo romanzo, sono incappata in un blog dedicato alle recensioni letterarie, in cui la storia che ho amato veniva duramente criticata mettendo persino in dubbio le capacità narrative della scrittrice
Mi sono a dir poco indignata, non tanto perché questo libro che io adoro venisse “lapidato”, voglio dire i gusti sono gusti non ci può piacere tutto, ma per come veniva giudicato; la persona che gestisce questo blog si è messa in cattedra permettendosi di lanciare giudizi veleniferi su chi ha scritto e su idee poste nella storia
Ora non sto a farvi il riassunto del libro, perché non è di questo che voglio parlare, quello che mi fa perdere le staffe è che le persone si credano in grado, perciò migliori, di fare a pezzi il lavoro altrui come se il loro punto di vista fosse vangelo, non ti piace un’opera, libro, film o quadro che sia? Benissimo puoi esprimere la tua opinione personale, e ripeto personale, perché come ho detto non ci può piacere tutto, sarebbe impossibile, ma quello che non rifiutiamo può essere accettato e amato da altri, quindi non vedo il bisogno di mettere alla gogna chi realizza una cosa che non ci piace, creando interrogativi sulle sue capacità, se gliel’hanno pubblicato, prodotto o esposto un motivo ci sarà no?
Insomma, forse non riesco a spiegarmi, ma quello che intendo è che non è sbagliato esprimere giudizi negativi è sbagliato il modo in cui in certi casi vengono espressi, probabilmente se un mio conoscente leggesse quel libro lo troverebbe noioso perché forse preferisce storie con più azione, ma sarebbe ciò che lui preferisce non un mero giudizio che diventa legge detto con parole amare
Probabilmente la scrittrice che non è italiana non lo leggerà mai, ma il punto infatti è un altro, questo è un argomento che si rifà alla quotidianità, perché se ci pensate spesso sul lavoro o in ambiti diversi veniamo giudicati per ciò che facciamo e può capitare a tutti un errore (attenzione non sto parlando di cose creative per me il libro di cui parlavo non è in nessun modo un errore) ed è giusto che ci venga comunicato, ma come ho detto c’è modo e modo di dirlo, c’è il giudizio costruttivo e quello umiliante che penso ottengano due effetti ben diversi; il primo sprona colui che ha sbagliato a migliorare il suo operato, il secondo riduce l’autostima dell’interessato demotivandolo, in questo modo si ottiene il contrario di quello che si voleva
Penso sia giustissimo riconoscere i propri errori, ma è con le persone che ce li fanno vedere senza farceli pesare che siamo più spinti a parlarne, a discuterne e a fare in modo che il nostro lavoro sia più proficuo

Riflettete prima di esprimere giudizi negativi e ponderate bene le parole che usate o non otterrete l’effetto desiderato

Buona giornata a tutti!

venerdì 22 febbraio 2008


Era cresciuta con la strega, l’aveva rapita e ne aveva fatto la sua schiava quando era solo una bambina
Le erano mancati i suoi fratelli, sapeva che doveva rimanerne solo uno per regnare, ma quando lei aveva lasciato il regno erano solo dei ragazzi e passavano le giornate divertendosi insieme
Si sentiva sola, le era successo spesso, non aveva avuto nessuna amica, le era proibito, e la strega era la sua padrona e di amichevole non aveva nulla
Ormai era una giovane donna e aveva voglia di innamorarsi, aveva sentito parlare spesso dell’amore dai viandanti che incontrava nei diversi mercati e le donne delle bancarelle a fianco le avevo svelato segreti che l’avevano fatta arrossire, ma lei continuava a sperare che un giorno lui sarebbe arrivato
Ogni sera guardava i passanti, giovani e vecchi, ma nessun brivido, nessun sussulto al cuore e capiva che per quanto un giovane potesse essere carino non valeva la pena, così proseguiva a vendere i suoi fiori di vetro o per chi sapeva meglio guardare gli incantesimi congelati
Dopo nove lunghi anni si stava per tornare al mercato di Wall che si svolgeva appunto ad intervalli di tale periodo
Era una bella sera,fredda, piena di stelle e con la luna che osservava le misere vite sulla terra, lei era davanti al suo carrozzone in attesa di clienti, indossava un abito blu magnifico che le donava e aveva lo sguardo immerso nei sogni, in quel momento notò un giovane e capì subito che veniva dal villaggio inglese di Wall, era alto e bello, ma nel momento in cui i loro sguardi s’incrociarono un brivido la percorse, il ragazzo le si avvicinò e chiese di acquistare un fiore, ma lei gli consigliò di comprare un bellissimo bucaneve
Quella sera la strega era alla locanda e la ragazza sapeva che non sarebbe tornata fino a notte fonda così fece di tutto per conoscere quel giovane di cui ormai era inesorabilmente infatuata
Quando lui le chiese il prezzo del fiore viola lei guardandolo con occhi dolci gli rispose che avrebbe potuto prendersi il colore dei suoi capelli oppure i ricordi di quando aveva meno di tre anni, poi sviandolo sul bucaneve gli disse che quello costava un bacio
Lui si avvicinò timidamente alla sua guancia, ma lei temendo di non rivederlo mai più dopo quella sera lo baciò con una tale dolcezza che lui ne fu sopraffatto, poi notò la catena che la imprigionava e tentò di liberarla, ma la catena era magica e non si sarebbe spezzata fino alla morte della Strega
Lui le chiese cosa voleva da lui e lei lo portò con sé nel carrozzone e sbarrò le porte; quella notte fu magica, il giorno dopo il mercato finì e lei non poté più rivedere quel dolce ragazzo che sapeva amarla e ogni giorno sperava che forse avrebbero potuto rincontrarsi, poi scoprì di essere rimasta incinta e incominciò ad amare quel bambino più di ogni cosa al mondo, purtroppo quando nacque la Strega non le permise di tenerlo così fece in modo che venisse consegnato a suo padre e in una lettera che lui lesse con grande rammarico gli chiese di non recarsi al mercato che ci sarebbe stato nove anni dopo per proteggere il frutto del loro amore dalla strega e dai pericoli di quel mondo finché lui non fosse diventato un uomo
Il ragazzo crebbe il bambino con grande amore perché era il dono che gli aveva fatto quella bellissima ragazza che gli aveva rubato il cuore
Quando furono trascorsi diciotto lunghi anni il bambino ormai cresciuto partì alla ricerca di una stella caduta e sua madre sperava di poter rivedere il suo amore e suo figlio al mercato che si sarebbe svolto di lì a breve, poi gli eventi precipitarono fino a quando ormai morti tutti gli Zii e la strega il giovane ragazzo trovò il coraggio della sua stirpe e divenne il Re ritrovando finalmente sua madre che si ricongiunse per sempre con l’ormai uomo di cui era innamorata

venerdì 15 febbraio 2008

Ieri era San Valentino così ho deciso nuovamente di documentarmi e infatti grazie a queste mie documentazioni sto scoprendo tantissime cose nuove e ho trovato delle cose interessantissime sulla nascita di questa festa

Per gli antichi Romani Febbraio era considerato il mese in cui ci si preparava all'arrivo della primavera (ritenuta la stagione della rinascita).Si iniziavano i riti della purificazione: le case venivano pulite e vi si spargeva del sale ed una particolare farina. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (dèi che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati seguaci del Dio Lupercus).I Luperici, l'ordine di sacerdoti addetti a questo culto, si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano i sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali veniva poi sparso lungo le strade della città, come segno di fertilità. Il vero "evento" per la gioventù romana di allora era però una specie di lotteria dell'amore.

I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.
A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.
La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: " dal vostro Valentino, " una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore...".
Trovo molto romantica l’idea che il futuro Santo degli Innamorati prima della sua esecuzione si sia innamorato facendo nuovamente trionfare il potere dell’amore su tutto, ma penso che sia un’innocua leggenda nata per fomentare la sua “ideologia”, forse nella realtà era veramente amico e proteggeva gli amanti come in una nota tragedia di Shakespeare, e da questo probabilmente la scelta della Chiesa è caduta su di lui per estirpare la vecchia celebrazione pagana, poi la gente ha pensato di rendere un po’ più colorita la sua storia perché fosse più bella e infatti penso che nonostante los scetticismo sia giusto credere che sia svolta così, ovvero che questo martire rinnegato per la sua fede, imprigionato prima di venire condannato abbia visto questa bellissima donna e se ne sia perdutamente innamorato, in fondo crederci non fa male a nessuno
Nello stesso modo penso che sia molto divertente, magari non eticamente corretto, ma tanto divertente il modo in cui festeggiavano i seguaci di Lupercus, trovo che passare ogni anno con una persona diversa potesse essere un stimolo per conoscere cose e interessi nuovi, senza contare se vogliamo valutare il lato scientifico la molteplice varietà della specie che con coppie sempre nuove diveniva una ricchezza per il patrimonio genetico
Quindi a voi la scelta in quale modo festeggiare il santo degli innamorati

Buona giornata a tutti!

venerdì 8 febbraio 2008


La voglia di dolce è insita in tutti noi, lo dice la genetica, se provate a stimolare le quattro diverse papille gustative di un neonato (dolce, amaro, salato e acido) vedrete le sue espressioni; l’unica positiva risulterà per il dolce, è vero che crescendo apprezziamo anche il salato, ma il fatto che in tenera età l’unico gusto piacevole sia il dolce la dice lunga
L’alimento dolce per eccellenza è lo Zucchero e così mi sono studiata la sua storia dai Persiani che trovarono in Polinesia uno sciroppo dolcissimo che fatto seccare e ridotto in cristalli durava a lungo, all’aumento della tratta degli schiavi per l’alta richiesta dello Zucchero fino alla scoperta che non esisteva solo quello di canna, ma anche quello di barbabietola permettendo così l’utilizzo non solo ai nobili come era stato fino a quel momento, ma ad una maggiore quantità di ceti arrivando ad ottenere un miglioramento delle condizioni della popolazione che grazie alle energie dello zuccheri ebbero giovamenti alla salute e soprattutto all’intelletto creando gli intellettuali che ci hanno portato ad oggi
Dopo essermi documentata mi sono interrogata sul perché il dolce abbia questa geneticità e la risposta non ha tardato ad arrivare, lo zucchero e tutto ciò che fa parte della categoria migliora l’umore e da energia, ci avete mai pensato? Anche chi preferisce il salato quando ha un momento di sconforto punta diritto verso cioccolato, pasticcini o che dir si voglia, lo stesso vale per quando ci si sente un po’ a corto di energia e si sta facendo un’attività impegnativa, un sano biscotto ritempra più di un saporito salatino
Ho pensato che forse chi ha scoperto, studiato e realizzato lo zucchero e tutto ciò che ne è derivato, perché non ho detto nella cronistoria che grazie a questo pregiato alimento è stata creata la pasticceria, meriterebbe un premio, perché in fondo cosa c’è di più bello e meritevole che migliorare l’umore delle persone?

Quindi se vi va di mangiare uno squisito dolce non sentitevi in colpa state solo rallegrando voi stessi

Buona giornata a tutti!

venerdì 1 febbraio 2008

La parola più bella del mondo è:”Yakamoz” che in turco significa riflesso della luna sull’acqua; questo è stato deciso da una commissione che ha valutato le parole provenienti da 58 paesi diversi, immagino in altrettante lingue
La classifica presentata sui giornali e alle televisioni contiene le prime sette che in ordine sono: Hu Lu (dormire respirando profondamente); Volongoto (caotico); Oppholdsvaer (la luce del giorno dopo la pioggia); Madala (grazie a Dio); Saudade (nostalgia); Perekotipole (il corridore del deserto)
Questi sono i sette campioni del mondo, se così vogliamo definirli, però sarei curiosa di sapere qual è stato il metro di valutazione, ovvero il suono della parola o il significato della stessa?
Perché se fosse per il significato, sono assolutamente d’accordo anche perché erano state presentate determinate parole dalle nazioni e non l’intero vocabolario, quindi una parola che magari ci piace non era in mezzo alle candidate; detto questo mi ritengo concorde al risultato perché il riflesso della luna sull’acqua è un fenomeno bellissimo e da quello che ho letto la parola Yakamoz si riferisce anche a quel fenomeno che si forma nello stretto che divide l’Europa dall’Asia e che tramite microrganismi forma delle piccole luci nell’acqua che si narra rapiscano i marinai intenti a rilassarsi con gli amici
Quindi questa parola oltre a riferirsi ad un fenomeno naturale di estremo effetto ha in sé anche una piccola leggenda legata al mondo del mare e ai suoi segreti
Se poi pensiamo che in molte lingue non esiste una sola parola per definire il riflesso della luna sull’acqua (solo la nostra lingua ne usa ben sei) penso sia una delle poche che abbia questa possibilità
Se invece il metro di giudizio è stato il suono della parola non sono concorde al risultato, perché a me Yakamoz sembra il nome di un personaggio dei cartoni giapponesi o un piatto tipico di un paese del medio oriente che per quanto possa essere buono non lo sarebbe mai abbastanza da diventare la parola più bella del mondo, la cinese Hu Lu suona meglio, da l’idea di una parola dolce che rilassa e anche questa mi sembra una cosa bellissima o utilissima, nei momenti di forte stress ripetere diverse volte Hu Lu.
Sulle parole di mia conoscenza non in gara non saprei quale scegliere, non penso si possa confinare la bellezza in un’unica parola, ma nell’uso appropriato di queste pronunciate con un preciso tono della voce e insieme a gesti che ne esaltino il significato

L’idea del concorso è una bella trovata per scatenare in noi la curiosità nelle lingue del mondo

Buona giornata a tutti!

venerdì 25 gennaio 2008


Le donne amano la minestra riscaldata, perché poi?
Gli uomini di solito sono pochi a seguire questa tendenza preferiscono la novità all’usato, ma le donne sembra che abbiano paura di ciò che è nuovo, di affrontare la sfida che gli si pone davanti, così preferiscono ritornare nelle calde braccia che per lungo tempo le hanno coccolate e scaldate
Scelgono la sicurezza di un rapporto con una persona che già conoscono in tutto e per tutto con i suoi pregi e difetti, che sanno già come trattare e come rivolgersi ad essa, piuttosto che riprovare sì il brivido, ma con la paura dello sconosciuto del suo mondo che ci è nascosto delle sue caratteristiche, del modo in cui dovremo relazionarci con lui, perché si sa la tranquillità a volte è impagabile
Non fraintendetemi, non sto dicendo che sia giusto tutt’altro le sfide fanno bene è risaputo, sto solo constatando un dato di fatto, lo vedo succedere tutti i giorni intorno a me, chiaro che se ci sono donne così anche questi uomini sono così, ma non è detto io penso che l’uomo se torna con una sua precedente donna è solo perché non ha trovato una donna minimamente paragonabile a colei con cui torna, mentre la donna spesso lo fa per paura dell’ignoto
Mi spiego, l’uomo, una volta single, passato un periodo di libertà goliardica, se trova una ragazza che gli piace a tal punto da dimenticare la precedente si butta nella nuova storia al contrario se non la trova capisce che ciò che aveva è il meglio, mentre la donna lascia aperta la possibilità, non cerca, al massimo viene trovata e al minimo segnale non gradito rivaluta ciò che aveva prima e torna a riprenderselo; il discorso vale in entrambi i casi se ci sono ancora sentimenti e se il motivo della rottura non è a causa di un nuovo innamoramento o sentimenti che non si provano più
Insomma penso che le donne, dopo l’emancipazione femminile siano diventate forti in tutto, lavoro, famiglia, amici, anche quando si tratta di sedurre sanno il fatto loro, è quando si tratta di sentimenti che tornano ad essere la parte debole,spaventata che teme ciò che non sa e cerca ciò che la fa sentire sicura

Diventiamo più spavalde nei sentimenti è il gradino che ci separa dalla parità!

Buona giornata a tutti!

venerdì 18 gennaio 2008

Ho mangiato la pizza con l’olio piccante, ma era così piccante, ma così piccante che mi sono venuti i lacrimoni agli occhi
Sapevo che questa pianta ha moltissime virtù e mi sono informata sulla sua storia
Ho scoperto che è stata importata da Cristoforo Colombo al ritorno dal suo secondo viaggio, nel 1493, in America; gli Spagnoli scoprendo il forte sapore di questo condimento miravano a ottenere grossi guadagni, purtroppo per loro il peperoncino al contrario delle spezie orientali quali pepe, cannella e noce moscata che non erano coltivabili in Europa e quindi avevano un elevato costo, la pianta di questo frutto si adattò ovunque in Europa, Africa e Asia rendendo i guadagni esigui, divenendo in questo modo definito “la droga dei poveri” poiché chi non poteva permettersi le droghe costose usava il peperoncino per insaporire le pietanze e riuscire a mangiare piatti più piacevoli
Nel corso dei secoli grazie al suo basso costo il peperoncino divenne il condimento più diffuso solo dopo il sale marino
Detto questo ho letto le sue virtù e i famosi lacrimoni sono dovuti al fatto che permette alle arterie di dilatarsi e di ossigenare meglio l’organismo oltre ad essere un ottimo rimedio per un’infinità di cose e un efficace antidolorifico, Colombo oltre alla America ha trovato una pianta utilissima
Il peperoncino mi piaceva, ma diventerà il mio preferito

Buona giornata a tutti!

venerdì 11 gennaio 2008


Ho letto nelle notizie che sono stati scoperti nuovi segreti od enigmi nella Gioconda di Leonardo da Vinci, in particolare sembra che il sorriso tanto discusso della Monna Lisa in origine fosse ben più espressivo, che la mano sinistra fonte di tanti interrogativi fosse in una posizione diversa e che la presenza di ciglia nel quadro abbiano reso magnetico lo sguardo che ha stregato milioni di patiti d’arte nel mondo
Le modifiche sembrano avvenute nel tempo a causa dei diversi restauri che hanno modificato la “matrice” originale che un’equipe di studiosi francesi, grazie ad una macchina digitale a 13 colori è riuscita a rivelare, lasciando il globo con la curiosità di scoprire gli innumerevoli segreti che si celano nel quadro come è stato detto
Questa notizia mi ha fatto ripensare a Leonardo da Vinci, e a volte credo che uomini con la sua genialità non esistano più , se pensiamo a tutte le opere che ha creato, alle scoperte scientifiche che ha fatto con una naturalezza quasi irreale non possiamo fare altro che inchinarci alla sua grandezza e alla sua umiltà mantenuta per tutta la vita nonostante una piccola consapevolezza del suo incommensurabile genio, ma soprattutto ringraziarlo per ciò che ha dato all’umanità
Se poi, notiamo la sua origine italiana, non posso che esserne orgogliosa, certo geni e artisti vengono da ogni nazione e continente, però uno dei più grandi è italiano e il suo nome, riconosciuto in tutto il mondo, porta la nostra nazione ad affrontare l’estero fieri desiderando per una volta non essere riconosciuti per la Mafia, gli spaghetti e il mandolino, ma per uno degli artisti e scienziati più grandi di tutti i tempi

Dopo questa discussione siate orgogliosi dell’Italia e leggete ciò che riguarda Leonardo



Buona giornata a tutti!

venerdì 4 gennaio 2008

I bei ricordi sono lo zuccherino da assaporare nei momenti noiosi
I brutti ricordi sono l’amaro sciroppo che ci impedisce di tornare sui nostri passi

Questa frase mi è venuta in mente pensando a diverse situazioni che mi circondano
Beh una è personale, ma soprattutto l’ho pensata per una mia amica che finalmente ha deciso di guardare alle nuove prospettive che le si presentano, ha smesso di guardarsi indietro e questo probabilmente grazie ai brutti ricordi
Invece riguardo alla prima parte della frase, ho capito negli ultimi tempi che anche se le cose non sono più quelle di un tempo e si evolvono in meglio o in peggio, è sbagliato restare a crogiolarsi nel passato lasciando scivolare il presente, la cosa giusta da fare è lasciare il passato dov’è ma non bisogna dimenticarlo, non è questo che intendo, bisogna evitare di rimanere intrappolati al suo interno però i ricordi vanno mantenuti, curati e coccolati e servono appunto nei momenti noiosi, quando non si può fare altro che pensare e in quei momenti si possono tirare fuori i bei ricordi, ma non con malinconia e tristezza, ma con un sorriso che ci fa ritornare alle emozioni di quel particolare istante.
Sui brutti ricordi c’è poco da dire, però sono non meno importanti e utili di quelli belli, fanno soffrire è vero, però quando si decide di guardare alle nuove possibilità sono più utili di tutti i consigli del mondo, ci fanno capire perché abbiamo preso una determinata decisione e quando ci viene l’inevitabile tentazione di tornare indietro pensare ad un brutto ricordo ci spinge ad andare avanti e a riconfermare indelebilmente e inesorabilmente ciò che è stato deciso

Questo per chi vuole dimenticare: imparare che i ricordi belli o brutti non vanno cancellati, possono diventare utili!

Buona giornata a tutti!