venerdì 23 maggio 2008

Che senso aveva quello che stavo facendo? Nessuno, nessun significato, nessuna utilità, nessuno scopo, solo la mera soddisfazione di un capriccio che improvvisamente mi sovrastava e non riuscivo a contrastare
A che pro soffrire così?Far soffrire altri?Perchè continuare? Sentirmi lacerata in ogni parte incessantemente, come un martello che non cessa mai il suo lavoro bum bum bum costante, moto perpetuo
Sapevo da dove ero partita, ma non dove volevo arrivare, ad un certo punto tutto mi era sfuggito di mano e avevo perso il controllo, non capivo più chi ero e cosa volevo, perseguivo il mio obiettivo senza capirne il motivo, senza sapere cosa m’importava realmente, forse volevo solo avere la supremazia? Eppure sapevo che non era così, che c’era una parte di me che era realmente attaccata, dipendente che non poteva e non voleva staccarsi
Ma poi supremazia su cosa? Non poteva essere così le parti che sentivo lacerarsi ogni giorno non potevano essere solo voglia di primeggiare, c’era di più ne ero consapevole
Ma sapevo anche che non era ciò che realmente volevo, c’era la parte che ne aveva disperatamente bisogno e la parte che sapeva qual era la scelta giusta, la scelta migliore per me quella inconsapevolmente avevo già fatto e che non era razionale tutt’altro, il mio inconscio sempre criptico sapeva meglio di me cosa desideravo realmente e mi spingeva con ogni mezzo in quella direzione, non potevo ignorarlo, ma non potevo nemmeno ignorare quella vocina che si aggrappava al suo “disperato bisogno”, era divisa in due non solo perché soffrivo, ma perché avevo due lati che tendevano a versi opposti e che la mia mente cercava di conciliare come i poli uguali di due calamite non possono coesistere, ma io le forzavo dovevano coesistere con la buona volontà si ottiene tutto
Solo ora ho capito che non poteva essere così, che dovevo ridimensionare il tutto, un po’ alla volta ci sono riuscita, che il mio inconscio aveva ragione fin da subito, lui sa sempre quello che voglio è innegabile se solo lo comunicasse più chiaramente, la vocina parla ancora e io l’ascolto, ma anche lei ha capito

Non so dove volevo arrivare scrivendo fantasiosamente, mi sono uscite le parole senza pensarci e rileggendolo si nota

Buona giornata a tutti!

venerdì 16 maggio 2008


Una sorta di avvilimento mi pervade, non ne faccio mai una buona, mai, cos’ho di sbagliato? Cos’è che mi rende così evasiva, distratta, confusionaria? Non c’è via di scampo, non riesco ad uscire dalla mia mente perennemente altrove a dove dovrebbe essere
Così per far andare via l’abbattimento ho deciso di cambiare strategia, invece del solito vagare riflessivo per i meandri dei miei pensieri traendo conclusioni, immaginando o semplicemente lasciando che essi corrano liberi, ho deciso di perdermi, perdermi nella nero della notte, nella sua profondità e nella viscosità delle pece che calda mi avvolge, di due occhi
Due occhi che non voglio incontrare o forse non devo, ma che cerco, li trovo e mi ci perdo, lo stomaco si chiude e la pece liquida e morbida mi abbraccia, mi scalda, annego
Ma riaffioro, si sa la ragione domina sugli istinti, o meglio di solito riaffioro, oggi no, oggi ho deciso di annegarci dentro dimenticando il mio animo affranto, come un alcolizzato che affoga tutto bevendo, io affogo tutto in due occhi dolci che sorridono e che non mi chiedono nulla se non lasciare che mi osservino
Li lascio scrutare, lascio che cerchino di carpire i miei segreti, che mi cerchino come io cerco loro, non voglio che si stacchino da me, ma lo fanno, immancabilmente lo fanno; che coraggio che osano! Io non sarei mai riuscita ad abbandonarli, riaffiorare sì, ma abbandonarli no, mi legano, sono ipnotizzata, o forse no, forse voglio solo credere di esserlo, perché se così fosse potrei spiegare il mio comportamento irrazionale e istintivo

Mi sono lasciata sopraffare dalle emozioni le ho lasciate libere, non è mia abitudine, ma ne avevo bisogno

Buona giornata a tutti!

venerdì 9 maggio 2008

Pensavo a Ophelia, l’amore di Amleto, sì perché lei poverina si è lasciata abbindolare da questo bel principe, o diciamo che si è illusa da sola, finendo per impazzire
La considero più fortunata della piccola Desdemona vittima di un folle equivoco e di una gelosia oltre ogni limite, perché pensandoci Ophelia non è stata una vittima, ma artefice della sua sofferenza, quando si accorse di quello che era per Amleto invece di reagire dimostrando di essere una donna forte che nonostante la ferita lacerante nei suoi sentimenti era in grado di proseguire la sua esistenza a testa alta, si è lasciata andare nell’oblio come se il suo essere non fosse nulla e tutto girasse intorno al suo amato
La povera Desdemona invece non ha colpa perché Othello non aveva alcuna intenzione di crederle, quindi anche qui mi chiedo siamo davanti ad un amore che viene accecato dalla gelosia o semplicemente il subdolo moro di Venezia era il solito uomo ferito nell’orgoglio che credendo la moglie nelle braccia di un altro si è avvilito nel suo machismo sentendosi umiliato ed ha architettato la vendetta non perché soffriva per il perduto amore, ma perché la sua dignità e immagine ne uscisse salva, pulita e rinforzata? Quindi non importa l’innocenza di Desdemona quello che importa è che probabilmente non era una storia d’amore, ma solo di apparenza e se è leggermente diversa da quella di Ophelia e Amleto nella forma non lo è nella sostanza
Ho sempre preferito le commedie alle tragedie, ma la situazione rimane la stessa, pensiamo ad Hero che viene calunniata e ridotta in fin di vita dal quasi marito Claudio, che poi scopre essere tutto un tranello e ritrovata l’amata ancora in vita la sposa
Il finale è lieto in questo caso, ma ci troviamo di fronte ad un'altra storia simile a quelle sopra, l’amore puro e vero viene messo in discussione, non appena si crede, ripeto si crede non si prova, che lei non sia questa creatura così pura e innocente che si credeva
Non parliamo di Caterina che il suo carattere forte e indomito, forse l’unica donna intelligente, in grado di esprimere un’opinione viene messa a tacere da un uomo che sicuramente più che tirare fuori la sua femminilità ha messo a tacere una donna con una buona dialettica e capace di tenere testa agli uomini
Ma insomma cos’aveva quest’autore contro i personaggi femminili per ridurli sempre alle dipendenze di un uomo?

Ricordate, se mai scriverete un’opera letteraria, che i personaggi femminili possono essere interessanti, intelligenti esattamente quanto quelli maschili

Buona giornata a tutti!

venerdì 2 maggio 2008


L'immagine di oggi è più che un semplice accompagnamento, non la solita foto che sta a riassumere quello che c'è scritto

L'immagine serve a descrivere come mi sento in questo periodo, sì ok a parte la voglia di dolci che quella non manca mai e di cioccolata in particolare, che a dir la verità di solito non è ai primi posti delle mie voglie golose, fondente o al latte che sia

Il problema è che mi sento esattamente come se fossi un pezzo di cioccolata, non so come descriverlo, ma è il paragone migliore che mi è venuto, mi sento una di quelle cose buone e utili che puoi usare ogni tanto, ma che nello specifico non usi tutti i giorni

Forse il mio stato d'animo è dovuto al fatto che la cioccolata produce endorfine, favorisce l'allegria e io in questo momento ne avrei bisogno non tanto perchè mi senta depressa, ma perchè sono venuta a conoscenza di un fatto strano, non strano in senso generico, ma strano per me; la persona che ritenevo più innamorata di questo pianeta si è rivelata una finzione a livelli utopici

Voglio dire, lo so che i film sono finti e che tutto quel romanticismo non esiste, ma pensavo che questa persona avesse trovato l'amore vero, lottato per averlo e tenerlo, ma poi scopro che è una bugia, un'apparenza; sì ecco apparenza è il termine corretto perchè sembra una facciata, una cosa da far credere agli altri

Così ecco la soluzione, la cioccolata è la mia endorfina contro la delusione causata da questo cinismo


Se vi raccontano dei sentimenti, indagate non credete mai di primo acchito, come opere d'arte, sono dei falsi


Buona giornata a tutti!